Che sia stata orchestrata, che sia frutto di gruppi isolati, che ci fossero o no agenti infiltrati, che sia stata l’espressione di molte rabbie diverse non lo sapremmo mai con certezza. E se lo sapremo, succederà fra molto tempo quando i fatti di Roma del 15 ottobre come quelli del G8 del Genova saranno dei ricordi più o meno lontani . D’altra parte è un paese questo in cui ancora si attendono parecchie verità su fatti vecchi di trent’anni.
Una cosa però è successa ed è che le persone cominciano a pensare che andare alle manifestazioni stia diventando pericoloso.
Che fosse un effetto calcolato o no, questo è ciò che pensano molte persone ed è una cosa molto grave per una democrazia liberale, poichè mina i suoi fondamenti. Le democrazie infatti si reggono sul consenso dei cittadini espresso anche tramite il voto, che ne è la sua espressione più diretta, ma anche sulla possibilità di dimostrare in ogni momento il proprio dissenso, ovviamente nelle forme lecite. Le manifestarzioni di piazza sono da sempre una delle forme del dissenso. Che episodi di violenza di questa portata succedano durante manifetazioni ampie e che hanno come tema l’economia globale non può essere, credo, un caso. Il dubbio però rimane: è l’argomento che incendia gli animi o si vuole distrarre dal contenuto delle rivendicazioni concentrandosi solo sul teppismo tramite il quale si condanna tutto il resto?
Pericoloso mi pare anche la caccia all’uomo che si sta scatenando e non perchè non sia giusto tentare di individuare i colpevoli e i fomentatori degli scontri, ma perché questo potrebbe formire il pretesto per autorizzare una politica del sospetto e delle azioni arbitrarie.
Per scongiurare tutto questo utile sarebbe una nuova manifestazione a breve che dimostri che i cittadini di un paese democratico e liberale non rinunciano a esprimere le proprie opinioni e a apportare il loro contributo in termini di proposte.
C’era un gran contrasto tra l’azione sconsiderata di quella minoranza di incappucciati che su preciso ordine rompevano vetrine, davano fuoco a cassonetti e quella di centinaia di migliaia di persone che manifestavano pacificamente il proprio dissenso alle misure governative economiche e politiche.Su preciso intento hanno macchiato e tolto visibilità ad una manifestazione che malgrado tutto conserva ancora i suoi più alti significati.E’ importantissimo pertanto salvaguardare il diritto costituzionale alla partecipazione democratica a manifestazioni di dissenso perchè la violenza non è solo fisica e sta continuando : Tv, giornali, radio di stato stanno strumentalizzando l’accaduto per minare indirettamente i nostri diritti alla partecipazione sociale.Basti pensare che a Roma il sindaco Alemanno vieterà per un mese i cortei.Questa è dunque la misura per tutelare i cittadini?
Difendiamo il diritto di manifestare le nostre opinioni pacificamente nelle piazze
1, 100, 1000 PIAZZE ANCORA!
Alemanno vieta i cortei? Ecco.