Le “prime volte” sono quelle che danno, nel bene nel male, il senso e la misura di un’esistenza che si muove e sperimenta. Ogni anno, a voler dividere il tempo in anni, ci sono delle cose che si pensano, si sentono, si fanno per la prima volta. La prima volta più significativa del mio 2017, ad esempio, è stato il coming out come aspirante scribacchina, e non è stato poco. In questo post voglio prendermi in anticipo su una prima volta del 2018: sarà la prima volta che non rinnoverò la tessera Arcilesbica (e ce l’ho davvero da tanti anni). Temo sarà un post lungo e un po’ ondivago, abbiate pazienza, di sicuro sarà l’ultimo del 2017.
Questo Dicembre ho iniziato a leggere un libro che ho con me, senza averlo mai sfogliato, da non so nemmeno più quanto. Sono quattro saggi della De Lauretis raccolti in una edizione Feltrinelli del 1999, bella copertina rossa e ruvida, e l’evocativo titolo “Soggetti Eccentrici”. Ne leggo un paio di pagine, quando va bene, alla mattina prima di andare al lavoro. Alcuni passaggi li devo leggere e rileggere perché subito non ne comprendo il significato, e del tutto non lo comprendo nemmeno dopo, e così mi rendo conto una volta in più di quante cose ignoro, di quante elaborazioni mi sfuggono, di quanti libri non ho letto, di quante teorie non padroneggio; ma la vita è una e tutto dentro non ci sta, specie se la maggior parte della tua giornata è impegnata in tutt’altro rispetto allo studio del femminismo e dei gender studies. Continua a leggere